La rivoluzione del pane fresco, la domenica

In virtù del famoso, oramai, decreto Bersani avremo il pane fresco anche la domenica. Così almeno ripetono i giornali. Staremo a vedere se i prestinai milanesi baratteranno la domenica al mare, per un pugno di euri.

In realtà in Francia le panetterie erano tra i pochi negozi a poter aprire anche la domenica. La Rivoluzione (quella vera) aveva promesso che nessun cittadino sarebbe rimasto senza pane; mai; neanche la domenica.

E provate a togliere ai Danesi il piacere di una sacrosanta e tranquilla colazione domenicale a base di pane, formaggio, marmellata e te o caffè a volonta.

E a ben pensarci non è curioso che un paese così profondamente cattolico come l’Italia negasse al suo popolo, il pane quotidiano proprio il giorno del Signore?

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sotto il milione…

Panem et circenses.

I giochi continuano. Il pane, se ne consuma di meno.

Dal 2000 ad oggi il consumo del pane in Italia è diminuito di quasi un terzo e per la prima volta siamo scesi sotto il milione di tonnellate (989 mila tonnellate) di pane consumato.

E’ quanto riferisce uno studio dell’agenzia Ismea AC Nielsen  commissionato dalla Coldiretti. I dati risalgono al 2006 ed indicano da un lato un calo nei consumi di pane; dall’altro l’aumento del consumo di prodotti a base di cereali: abbiamo il pane, ma preferiamo le Brioche, o forse i corn flakes.

Lo studio rileva anche un aumento del consumo di pani tradizionali, pani protetti dall’indicazione IGP e DOP.

Ma a senso indicare la provenienza di un pane?

Personalmente ho dei forti dubbi. Voglio dire. Da quando il vino è stato messo in bottiglia,  ha iniziato a viaggiare ed è diventato una merce pressoché ubiqua.

La bottiglia di Barolo che compro ad Amburgo è veramente Barolo? Qui un marchio DOC o DOCG ha senso; ma una biova? una bella mica di pane di Matera? Ha senso comprare una forma di pane di Matera ad Amburgo? E cosa c’è nella testa di chi compra pane lucano in Germania?

Panini al burro

Panini al burro
Questo è il nome di questi gustosissimi panini.
La ricetta è del mitico Jeffrey Hamelman, ed è assolutamente vero quello che scrive nel suo libro: vanno giù molto facilmente.

L’impasto è di facile fattura grazie alla bassa idratazione, e questi panini sono perfetti a colazione, o anche per gli hamburger, anche se penso la loro morte sia semplicemte imbottiti con il prosciutto.

La leggera presenza di gusto lì rende leggermente salati, tanto quanto basta per sposarsi con una farcitura saporita.

La fatica dell´ozio

Non ho mai creduto che l´ozio fosse il padre del vizio, ma neanche della felicità.

Fare qualsiasi cosa, scavare un buco per terra, piantare un cavolo, centrare un bersaglio, lavorare al telaio, fare l´uncinetto, – in una parola, tentare di produrre un qualsiasi effetto, e riuscirci, possiede qualcosa che gratifica la passione per il potere, e sostiene l´attività senza pace della mente umana. L´indolenza è una condizione deliziosa ma logorante: dobbiamo fare qualcosa per essere felici”
William Hazlitt

La farina del diavolo

Va tutta in crusca si sa. Ma è sempre meglio la crusca del biocarburante.

L´Unione Europea vuole sapere la nostra opinione sui biocarburanti e le politiche energetiche.

Entro il 2020 il 10 per cento del carburante dovrebbe essere “bio”, cioè provenire da coltivazioni di mais e di soia. L´idea di poter fare il pieno con una latta d´olio comprata al supermarket è affascinante. E forse è anche una buona idea, ma è un´idea buona?

Già oggi la coltivazione intensiva del mais e della soia -responsabile della deforestazione- è principalmente ad uso e consumo di vacche e porci, che a loro volta vengono tramutati in hamburger e braciole.

E fino a qui mi sta anche bene.

Ma che il mais e la soia servano a riempire il serbatoio dei tir che trasportano le braciole e gli hamburger, be´ no non sono disposto a barattare la foresta fluviale amazzonica per questo.

Se volete far sentire la vostra voce questa è l´occasione per farlo, qui. C´è tempo fino al 18 giugno.

PS Potete anche mandare una mail di dissenso lungamente motivata collegandovi qui