Panem et circenses.
I giochi continuano. Il pane, se ne consuma di meno.
Dal 2000 ad oggi il consumo del pane in Italia è diminuito di quasi un terzo e per la prima volta siamo scesi sotto il milione di tonnellate (989 mila tonnellate) di pane consumato.
E’ quanto riferisce uno studio dell’agenzia Ismea AC Nielsen commissionato dalla Coldiretti. I dati risalgono al 2006 ed indicano da un lato un calo nei consumi di pane; dall’altro l’aumento del consumo di prodotti a base di cereali: abbiamo il pane, ma preferiamo le Brioche, o forse i corn flakes.
Lo studio rileva anche un aumento del consumo di pani tradizionali, pani protetti dall’indicazione IGP e DOP.
Ma a senso indicare la provenienza di un pane?
Personalmente ho dei forti dubbi. Voglio dire. Da quando il vino è stato messo in bottiglia, ha iniziato a viaggiare ed è diventato una merce pressoché ubiqua.
La bottiglia di Barolo che compro ad Amburgo è veramente Barolo? Qui un marchio DOC o DOCG ha senso; ma una biova? una bella mica di pane di Matera? Ha senso comprare una forma di pane di Matera ad Amburgo? E cosa c’è nella testa di chi compra pane lucano in Germania?