Mi sembrava che l’idea di aprire un blog sul pane fosse una buona idea. Coniugare una passione emergente della mia vita, con un nuovo medium mi affascina.
Ma la cosa non si è rivelata facile facile, anzi.
Nutrire il bimbo
Già perché un blog è un impegno, è un po’ come la pasta acida, richiede attenzione costante, non puoi dimenticartene. Devi nutrirlo in continuazione altrimenti: altrimenti muore. Diventa un peso in più, e non ne abbiamo già tanti?
Si sta rivelando un esercizio molto più difficile di quello che pensavo, scrivere questo blog. Ma proprio perché mi appare difficoltoso penso che si possa imparare parecchio.
scrivere ricette
La prima difficoltà riguarda le ricette. Le ricette sono il classico esempio di scrittura standardizzata, che rispecchia un codice predefinito e nel quale c’è poco da innovare. Be’ scrivere una ricetta non è affatto così semplice. O meglio scrivere una ricetta che sia leggibile.
Ci sono tanti dettagli a cui non si bada nella realizzazione di un pane, ma che nel momento in cui ci si mette dalla parte di chi non è lì con te, questi dettagli non sono così intuitivi. Cosa si fa? si lascia libertà a chi legge o si descrive meticolosamente tutto. Inoltre la scrittura di una ricetta è una scrittura che richiede preparazione (ma quale scrittura non richiede preparazione?); bisogna avere le immagini pronte, il testo consequenziale; e chiaro.
Scrittura per sé o per gli altri
La scrittura per se stessi è molto diversa dalla scrittura per gli altri. Il tono è completamente diverso. Il blog in quanto diario si presta ad una scrittura per se stessi. Ma in quando diario che tutti possono leggere è anche formulabile come scrittura per gli altri.
Non so ancora bene che tono e che direzione prenderà questo blog, ma ad occhio e croce credo scrivere per se stessi, anche se più problematico e probabilmente meno efficace, sembra più semplice da realizzare. Posso provarci. E questo post in fondo è il primo esempio.